18.9.06

farsi il pane in casa!


eh si, il pane è proprio buono!
Ed è ancora più buono quando ce lo facciamo da soli, riappropriandoci della dimensione del FARE, non ridurci sempre e comunque alla dimensione del comprare e del consumare (e quindi produrre)!
Così, a proposito delle recenti polemiche (televisive, sopratutto) sulle liberalizzazioni per fare abbassare i prezzi, io propongo di farcelo noi il pane! Nè quello precotto e poco costoso (?) del supermercato, nè quello buono (ma è sempre così?) ma costoso della panetteria!

Si tratta di impastare farina con acqua, lievito di birra, un po' di sale e poi quello che più piace!
Regoline:la farina da usare dev'essere "forte"(cercare "manitoba" al supermercato o chiedete quella "forte" al fornaio), il lievito di birra va sciolto in un po' d'acqua (tiepida);se fate una "biga" senza sale, con solo una parte degli ingredienti la sera, il pane sarà più buono e ci vorrà meno lievito; il sale "uccide" il lievito, quindi non va mai sciolto nella stessa acqua, anzi, e va aggiunto all'impasto successivamente; impastare a lungo, con le mani, per una ventina di minuti.

E poi si cuoce! L'impasto crudo è un po' pesantino da digerire! Bisogna portare il forno a temperatura alta (200-220°), e si mette sul fondo una teglia con acqua perchè crei umidità. Dopo mezzoretta si inforna l'impasto in tante piccole pagnottine (per un quarto d'ora) o un "pagnottone" (micca) grande (per45 min). Dopo un po' che si prova (e si mangia), si andrà dal fornaio solo per prendere la farina e il lievito di birra.

www.gennarino.org/pane.htm

15.9.06

Ivan Illich -LA CONVIVIALITA'-


Anche questo libro, ora pubblicato da Boroli Editore, l'ho preso in prestito a Ferrara (stavolta nella biblioteca di lettere).
Tra le altre cose, dice che quando un mezzo di trasporto è troppo potente non libera da vincoli, ma ne crea di nuovi.
Per esempio l'automobile ci permette di percorrere grandi spazi in poco
tempo, ma accellerando i tempi noi vogliamo fare più cose,e anzichè avere molto più tempo ci ritroviamo uccisi dallo stress, e vogliamo fare sempre di più.
Invece un mezzo conviviale, come lo è la bicicletta, va tanto veloce in base a quanto pedaliamo, e comunque non ci rende alieni dallo spazio e dal tempo come fanno invece i mezzi alienanti come l'aereo o l'automobile.

http://www.altraofficina.org/ivanillich


l'uso sovversivo della bicicletta



Questo libro sulla massa critica, edito da Feltrinelli, l'avevo preso in prestito alla biblioteca Giorgio Bassani a Ferrara, nel quartiere del Barco (lo chiamano così), dopo averlo trovato per caso spulciando tra i libri sulla "società".

Parla di come organizzare una Massa, delle esperienze nella Massa (e quelle di chi è stato praticamente il suo "fondatore", Chris Carlsson), pensieri nella massa, riappropriarsi delle strade, del tempo, della testa, del dialogo tra le persone, slegarsi dai vetri delle automobili e dalle mura dei centri commerciali per uscire all'aria aperta, divertendosi, guardandosi intorno, fermandosi a parlare con chi si incontra per caso.

MASS IF YOU'RE CRITICAL!

CRITICAL MASS

Quello che ho scritto nel precedente post, non riguardava in realtà Critical Mass in modo stretto, anche se legata alla"filosofia" della massa critica, insomma, usare la bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano. La graziella che morde il SUV!

CRITICAL MASS è un biciraduno (?) nato a S. Francisco negli anni '90.
Si tiene ogni ultimo venerdì del mese, si decide l'orario, il punto di partenza e quello di arrivo all'interno di una città, e si informa tramite volantini, radio amiche, internet, poster nei negozi di biciclette, adesivi da attaccare nei pali dove sono legate le bici... e si occupa lungo il percorso la carreggiata per intero, per la gioia degli automobilisti che la prossima volta prenderanno anche loro la bicicletta e si uniranno alla Massa; e niente odio per loro, ma far vedere a tutti quanto è bello ridere e girare in bici lungo la città.

14.9.06

la massa critica!



la bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano.

utilizzatela al posto della macchina, per i vostri spostamenti quotidiani; fino a 5 km (o più) chiunque ce la può fare, basta provare.

quindi, abitando in città, la macchina rimane molto di più a occupare e appuzzolire il garage, e magari verrebbe anche un po' voglia di sbarazzarsene.

così si può pure ricominciare a prendere la frutta e la verdura dal fruttivendolo in centro, anzichè nel supermercato in periferia dove la frutta e la verdura costano anche di più e sono meno buone e anche belle confezionate con il cellofan.

chi, come me, abita a Cavanella d'Adige può prendersi i fanalini davanti e dietro e attaccarli nella sua bici da corsa e andare anche la sera fino a Rosolina a trovare Daniele, Francesca e Giulia (Paolo è in Inghilterra), e poi può andare con Daniele e la bici di sua sorella con la dinamo fino a Loreo, da Marco e Eleonora. E se devo fare le prove con loro, mi metto la custodia della chitarra sulle spalle. E il pomeriggio potrbbe andare in biblioteca a Chioggia, attaccare la bici a un lampione con la catena, e salire in aula studio.

altrochè viaggio in aereo a sciarm el sceìk!

www3.inventati.org/criticalmass

www.massacriticatorino.it