1.12.06

io vado da Ferrarafrutta!



Quando sono su a Ferrara e devo pranzare o merendare (che bel verbo!), vado in uno dei punti vendita di Ferrarafrutta, di solito quello in via Garibaldi, dove andavo spesso in autunno-inverno-primavera, quando abitavo qui a Ferrara. Vendono anche le batate cotte, la zucca cotta e le cipolle cotte. Costano un patrimonio (4,10 euri al chilo mi pare!), ma mi fanno troppa gola. Così ieri ho pranzato con tre bei pezzettoni di zucca cotta, spendendo quattro euri e cinquanta (più di un chilo! non male. E poi ero soddisfatto. Altrochè l'ipercoop!

http://www.ferrarafrutta.it

REDWORMSFARM AL RENFE!


Ieri sera ho chiesto ospitalità da Nani, perchè oggi ho lezione di tedesco, ma c'è sciopero dei treni. Così sono andato a vedere i REDWORMSFARM al Renfe a Ferrara.

Notevoli: mitragliate con la batteria e con le due chitarre (e niente basso), nervosi, veloci ed energici ma (alle mie orecchie) precisi, testi in inglese per raggiungere un pubblico internazionale, ma che io non comprendo più di qualche parola.
Il gruppo spalla, i Please Mr. Postman, mi sono piaciuti: accordature aperte, molto soniche, pezzi (quasi) interamente strumentali.

http://www.renfe.it

30.11.06

LA BATATA!



L'anno scorso, con ben 22 anni di ritardo (o forse secoli...), scoprii che le patate americane cotte (o patate dolci, o batate) erano molto buone. Quest'anno ho scoperto che sono fantastiche al forno. Ne riempio delle teglie intere a casa; il problema è che le mangio solo io (un po' anche mia mamma), e mi piacerebbe condividere il piacere di mangiarle. Confido però in una condivisione almeno telematica.In attesa di organizzare un bel pranzo domenicale a base di batate!

Non ho fatto molta fatica a cucinarle: le ho lavate (non mi piace ancora la sabbia), le ho messe sulla teglia del forno per 2 ore, girandole ogni tanto. Ho letto di praticare anche due incisioni laterali. Che buone!

29.11.06

LA FARINATA!


Domenica io e mia mamma abbiamo cucinato tutta la mattina. Tra le varie cose abbiamo fatto la FARINATA.

100 gr. di farina di ceci
1 l di acqua
olio extravergine di oliva
sale q. b.
pepe

Abbiamo acceso il forno a 200 gradi, poi versato la farina nell'acqua a temperatura ambiente, quindi salata e fatta riposare per mezz'ora. Si è unta la teglia e si è versato il liquido (la farinata deve venire bassa) e lo si è fatto cuocere per mezz'ora; abbiamo tirato fuori la teglia dal forno, perchè la farinata si raffreddi e si solidifichi bene (come fa la polenta). e infine un po' di pepe!

W IL MERCATINO!



(Per ora) accetto la mia dimensione di consumatore, di persona incapace di autoprodursi ciò che gli serve per vivere; è essenziale quindi il cibo. E sono felice in questa dimensione quando vado al MERCATINO DI ROSOLINA, in via Po Brondolo 43, e con la mia bicicletta e il mio zaino parto da Cavanella e ritorno carico di frutta, ortaggi, noci e legumi.

E la commessa che c'è di solito una volta mi ha detto: "ma ieri hai suonato a Rovigo? C'era la tua foto sul giornale!" Il giornale era "La Voce di Rovigo" e la foto quella dei Gokiburi. Apperò!

http://www.mercatorosolina.it

23.11.06

Il Terzo Anello -Musica

Quando non posso utilizzare il mio elettrodomestico preferito, per consumare corrente elettrica accendo la radio.

La mia stazione radio preferita è Radio Tre.

Mi piace il suo stile: niente musica in sottofondo quando un ospite o il conduttore parla, programmi culturali, temi decisamente vari. Una varietà che richiama la multietnicità.

Spesso sono in giro, e non ho una radiulina portatile per ascoltarmi il programma. Così lo faccio il sabato e la domenica che sono di solito a casa quando mandano in onda il programma delle 14. E' meglio che comprarsi una rivista: ultime novità, retrospettive e ascolti mooolto bbuoni.
In queste ultime quattro settimane ho acceso la radio, e intanto facevo il letto e pulivo per terra, sbattevo il tappeto fuori dalla finestra. Da brava casalinga, quale diventerò un giorno.

Il Terzo Anello Musica è a cura di Domenico Cosentino.Dal lunedì al venerdì mattina la conduzione é affidata ad Anna Menichetti con la regia di Giovanna Natalini. Sabato e Domenica saremo accompagnati da Paolo Terni e Stefano Zenni con la regia di Pino Zingarelli e Giorgio Spolverini.In redazione Alessandra Lepri Aguspina, Federico Vizzaccaro, Filippo Travaglio, Valerio Corzani e Italo Adami. Il Terzo Anello Musica va in onda tutti i giorni dalle 6.00 alle 7.00, dalle 9.00 alle 9.30 e dalle 14 alle 14.30. Il sabato e la domenica anche dalle 10.15 alle 10.45 e dalle 14.00 alle 15.00.

www.radiotre.rai.it

REPORT Rai Tre domenica 21.30

La domenica sera accendo il mio elettrodomestico preferito e mi guardo Report. Dicevano cose di questo genere: "2.400 lavoratori pagati dai comuni che timbrano e aspettano la fine del turno per ritimbrare e tornare a casa. Lavoro? Nessuno, perchè i camion non funzionano, perché nessuno dice cosa devono fare. E’ questo il deprimente bilancio di 12 anni di commissariamento del ciclo dei rifiuti della Regione Campania, dove c’é stato un continuo ricorso alle consulenze e alle ditte esterne."

Interessante. E poi non c'erano i Nani e le Ballerine per attirare l'attenzione.
Anche questa domenica proporrò a Marco ed Eleonora di rimanere a casa mia anche dopo le prove, così ceniamo assieme e si guarda la TV in compagnia.
Sul divano, come i Simpson.

http://www.report.rai.it

13.11.06

ROTAFIXA!

Una bicicletta semplice, leggera, perfetta per il "flusso urbano". Pignone fisso, come le bici da pista, e così niente freni (si rallenta "frenando" così come si accellera), e niente cambio.

Tanto a cosa serve in città? Tra l'altro spesso mi chiedo perchè le persone percorrono le strade cittadine con mountain bike biammortizzate a basso (!?) prezzo, quando serve una bici semplice e leggera, che dà molti meno problemi.

www.rotafixa.org

9.11.06

TRIBU' VENETE


Ho preso in prestito la settimana scorsa alla biblioteca "Gianni Rodari" di Ferrara, in viale Krasnodar, il CD "Tribù italiche: il Veneto", che è uscito con la rivista "WMM -World Music Magazine"; questa delle "tribù italiche" è una collana di CD dedicati, ognuno dedicato a una regione.
Le musiche contenute son musiche tradizionali, brani tradizionali rielaborati, brani moderni in dialetto... molto, molto bbbuono!!!

Questo del Veneto contiene anche brani Polesani raccolti da Chiara Crepaldi e Paolo Rigoni del Centro Etnografico Adriese.

www.worldmusicmagazine.it

6.11.06

GOKIBURI!


Ebbene si! Mi diverto un sacco a suonare la chitarra, ma sopratutto mi diverto a suonarla nel mio gruppo, GOKIBURI! Gli altri componenti sono Marco ed Eleonora, che suonano uno la chitarra, l'altra il basso. E tutti e tre cantiamo! Non sempre in coro, spesso ci scambiamo.
Gokiburi è una parola giapponese che vuol dire blatta, un insetto "tipo uno scarafaggio".

CHE BELLO SUONARE!


E' fondamentale suonare, per un'esistenza felice. Ne sono convinto.
Quindi, invito chi non lo fa ancora ad iniziare. Per esempio con una chitarra acustica.
Ci si fa insegnare un po' di accordi da un'amico, oppure ci si compra un librettino tipo "i miei primi accordi", si cantano due parole a caso sopra (più avanti magari si scriverà anche un bel testo per la canzone), e via.
E poi: o si fa il "folksinger" (leggi "cantautore") solo sul palco davanti al microfono, (con qualche altro strumento da imparare a suonare, come l'armonica a bocca), oppure si cercano altri squinternati con cui suonare, bere, mangiare e girare in bici assieme.

3.11.06

ONE DIMENSIONAL MAN di Herbert Marcuse


In biblioteca a Chioggia, oltre a "Primitivo attuale", è arrivato anche questo libro che avevo richiesto. Una settimana prima, però, l'ho comprato alla libreria "Apogeo" di Adria, dove lavora Eleonora dei Gokiburi.
L' Uomo a una Dimensione è limitato alla sola dimensione della produzione, che diventa talmente pervasiva e invadente da condizionare tutta la sua esistenza, tutti i suoi pensieri, tutte le sue aspirazioni, il suo modo di vivere, di parlare, di desiderare.
Pubblicato nel 1964, se non sbaglio.
Am vedi!

30.10.06

ZUCCA AL FORNO!


Da inizio settembre, nei miei ultimi giorni di lavoro (150 ore di collaborazione con l'università di Ferrara -sezione scartoffie della segreteria di Economia-) ho visto a Ferrarafrutta e non solo che vendevano dei pezzi di zucca cotta al forno.
Buonissima!
Poi un bel giorno l'ho presa al mercatino di Rosolina (50 centesimi al chilo). Una volta a casa ho acceso il forno a 180 gradi, l'ho fatta in 4 grossi pezzi, l'ho pulita dai semi e dai "fili" che li circondano, ho messo della carta da forno sulla teglia (ma mi sa che basterebbe ungerla un po') e l'ho lasciata un forno per 2 ore circa.
Spettacolare! Come direbbe il buon Zangi della Coscienza di Giuda!
Da mangiare con la buccia.

27.10.06

PRIMITIVO ATTUALE di John Zerzan


L'altro ieri sono andato in biblioteca a Chioggia. Mesi fa avevo richiesto due libri. Sono arrivati! Uno di questi è "PRIMITIVO ATTUALE".

Dice che la "civilizzazione" ha solamente separato l'uomo dalla natura, portando il pianeta al collasso: il clima si riscalda, le specie scompaiono assieme alle foreste pluviali, la gente muore di fame su tre continenti e si gonfia di psicofarmaci negli altri due.
Ma dei "selvaggi" come i Boscimani e gli Aborigeni sono sani, si nutrono in maniera soddisfacente e non dedicano più di due-tre ore al giorno ai problemi di sussistenza materiale.
Prima della rivoluzione Neolitica (con l'introduzione dell'agricoltura e dell'allevamento), l'uomo cacciatore e raccoglitore era libero e con uno stile di vita egalitario; l'uomo agricoltore ha creato la schiavitù della tecnica e le caste sociali.
Il risultato è che oggi non sappiamo più trovarci da soli il cibo che ci serve per vivere, o costruirci gli attrezzi che ci necessitano.
Le società primitive si sono rifiutate di crescere nel numero e nella tecnica, anche se ne avevano tutte le possibilità, perchè sapevano che non si possono distruggere tutte le risorse, e che bisogna spostarsi sempre da un luogo all'altro, anzichè crescere all'infinito.

www.tmcrew.org/eco/primitivismo/index.html

20.10.06

BICICLETTE PUBBLICHE





Stamattina sono andato all'ufficio di Ferrara Tua per chiedere le chiavi per usufruire delle biciclette pubbliche. Gli ho dato 10 euri, di cui 8 di cauzione.

Così sono arrivato all'università con la bici gialla e blu co 'sto portapacchi assurdo lì davanti!

Una bella cosina. Anche il Comune di Chioggia partecipa, mediante l'ASP. Sono andato al loro "ufficio clienti" a chiedere la chiave, ma "è solo per quelli che usano il parcheggio". E non per chi va in biblioteca a Chioggia in corriera, come me. Infatti i parcheggi li gestisce l'ASP, le corriere l'ACTV. Ma tanto co 'sta chiave qua posso usare anche la bici a Chioggia. Tiè!

www.ferraratua.it

16.10.06

FACCIAMOCELA NOI LA PIZZA!


Ieri a mezzogiorno abbiamo mangiato la pizza. Ieri lo fatta io, di solito la faccio con mia mamma. L'ho impastata la sera precedente. Con otto ore di lievitazione di (prima!) lievitazione ci ho messo 8 gr. di lievito. Per farla lievitare più in fretta ci vuole più lievito. con 20 gr. lievita in 2-3 ore.

500 gr. di farina;
250 gr. di acqua (poi si aggiunge acqua se è poca);
25 ml. di olio;
13 gr. di sale (un cucchiaio raso);
5 gr. di lievito;
farcitura a piacere.


Valgono le regoline per impastare il pane (sempre quello è!): sciogliere il lievito in acqua, aggiungere il sale per ultimo nell'impasto perchè non deve venire a diretto contatto col lievito; un po' di zucchero nel lievito e il calore "aiutano" la livitazione.
Dopo otto ore (più o meno, quando si vede che l'impasto è raddoppiato-triplicato), si può dividere in due l'impasto, stendere con un mattarello nelle teglie (oliate o sulla carta da forno), e lasciarle lievitare altre 3-4 ore. Poi si farcisce a piacere e si inforna in forno preriscaldato a 180 gradi pre 15-20 minuti, finchè secondo i propri gusti è abbastanza cotta.

Io ci ho messo i pelati, dopo averli passati al passaverdure, l'aglio a spicchietti e un po' di rosmarino. I miei genitori e mio fratello hanno mangiato la "margherita".
mmmmmmmmhhh!

9.10.06

Herbert M. Shelton (1885-1985)


Questo signore qui a fianco fu il fondatore della corrente dell'Igiene Naturale.
Sosteneva che la salute si basa sull'esercizio fisico, l'aria aperta, il sole, il riposo, la tranquillità mentale, e una dieta principalmente vegetariana basata su pochi grassi e poche proteine e molti frutti e ortaggi integrali principalmente crudi, noci e semi.

Consigliava il digiuno come terapia; bisogna partire dalle cause, e non dai sintomi, per curare. La causa della malattia è uno stile di vita sbagliato, che deriva sopratutto da una dieta e da un modo di nutrirsi non corretto. La salute senza medicine, che sono solo veleni!
Il modo di nutrirsi deve considerare anche le corrette associazioni alimentari: carboidrati e proteine vanno mangiate in pasti separati; sempre abbondanti verdure devono presenziare nei pasti!

Alcuni suoi libri: "Il digiuno vi salverà la vita", "Le facili combinazioni alimentari", "Esercizio!".

crostata alla marmellata di pesche


Oggi ho voglia di abbuffarmi di dolci.
Comincio andando a comprare un chilo e mezzo di pesche al Mercatino di Rosolina; costano un sacco, 2,10 euri al kg. perchè siamo un po' fuori stagione. Potrei mangiarmele tutte, ma resisto.
Per fare la marmellata le taglio a pezzetti, scarto il nocciolo, la buccia la mangio o la faccio a pezzetti piccoli piccoli. Faccio bollire il tutto senza acqua fino a che non si spappola; quindi passo lo "spappolato" al passaverdure, lo faccio bollire di nuovo con 2-300 gr. di zucchero. Ora ho un bel po' di marmellata, anche per i prossimi giorni.
Quindi preparo la pastafrolla: 350 gr. di farina 00, 2 uova, 100 gr. di burro e 150 gr. di zucchero. La prossima volta anche una bella bustina di lievito chimico o 20 gr. di lievito di birra. Impasto bene, ma non a lungo, poi la metto mezz'oretta in frigo a riposare. Poi la tiro fuori, la stendo col mattarello, la avvolgo intorno al mattarello stesso e la "svolgo" sopra la teglia a bordo basso imburrata e infarinata, ci metto la marmellata, e le stisciolina di pasta che ho ritagliato con quella che mi è avanzata. metto in forno a 160 gradi per mezz'oretta o poco più. Et voilà!

18.9.06

farsi il pane in casa!


eh si, il pane è proprio buono!
Ed è ancora più buono quando ce lo facciamo da soli, riappropriandoci della dimensione del FARE, non ridurci sempre e comunque alla dimensione del comprare e del consumare (e quindi produrre)!
Così, a proposito delle recenti polemiche (televisive, sopratutto) sulle liberalizzazioni per fare abbassare i prezzi, io propongo di farcelo noi il pane! Nè quello precotto e poco costoso (?) del supermercato, nè quello buono (ma è sempre così?) ma costoso della panetteria!

Si tratta di impastare farina con acqua, lievito di birra, un po' di sale e poi quello che più piace!
Regoline:la farina da usare dev'essere "forte"(cercare "manitoba" al supermercato o chiedete quella "forte" al fornaio), il lievito di birra va sciolto in un po' d'acqua (tiepida);se fate una "biga" senza sale, con solo una parte degli ingredienti la sera, il pane sarà più buono e ci vorrà meno lievito; il sale "uccide" il lievito, quindi non va mai sciolto nella stessa acqua, anzi, e va aggiunto all'impasto successivamente; impastare a lungo, con le mani, per una ventina di minuti.

E poi si cuoce! L'impasto crudo è un po' pesantino da digerire! Bisogna portare il forno a temperatura alta (200-220°), e si mette sul fondo una teglia con acqua perchè crei umidità. Dopo mezzoretta si inforna l'impasto in tante piccole pagnottine (per un quarto d'ora) o un "pagnottone" (micca) grande (per45 min). Dopo un po' che si prova (e si mangia), si andrà dal fornaio solo per prendere la farina e il lievito di birra.

www.gennarino.org/pane.htm

15.9.06

Ivan Illich -LA CONVIVIALITA'-


Anche questo libro, ora pubblicato da Boroli Editore, l'ho preso in prestito a Ferrara (stavolta nella biblioteca di lettere).
Tra le altre cose, dice che quando un mezzo di trasporto è troppo potente non libera da vincoli, ma ne crea di nuovi.
Per esempio l'automobile ci permette di percorrere grandi spazi in poco
tempo, ma accellerando i tempi noi vogliamo fare più cose,e anzichè avere molto più tempo ci ritroviamo uccisi dallo stress, e vogliamo fare sempre di più.
Invece un mezzo conviviale, come lo è la bicicletta, va tanto veloce in base a quanto pedaliamo, e comunque non ci rende alieni dallo spazio e dal tempo come fanno invece i mezzi alienanti come l'aereo o l'automobile.

http://www.altraofficina.org/ivanillich


l'uso sovversivo della bicicletta



Questo libro sulla massa critica, edito da Feltrinelli, l'avevo preso in prestito alla biblioteca Giorgio Bassani a Ferrara, nel quartiere del Barco (lo chiamano così), dopo averlo trovato per caso spulciando tra i libri sulla "società".

Parla di come organizzare una Massa, delle esperienze nella Massa (e quelle di chi è stato praticamente il suo "fondatore", Chris Carlsson), pensieri nella massa, riappropriarsi delle strade, del tempo, della testa, del dialogo tra le persone, slegarsi dai vetri delle automobili e dalle mura dei centri commerciali per uscire all'aria aperta, divertendosi, guardandosi intorno, fermandosi a parlare con chi si incontra per caso.

MASS IF YOU'RE CRITICAL!

CRITICAL MASS

Quello che ho scritto nel precedente post, non riguardava in realtà Critical Mass in modo stretto, anche se legata alla"filosofia" della massa critica, insomma, usare la bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano. La graziella che morde il SUV!

CRITICAL MASS è un biciraduno (?) nato a S. Francisco negli anni '90.
Si tiene ogni ultimo venerdì del mese, si decide l'orario, il punto di partenza e quello di arrivo all'interno di una città, e si informa tramite volantini, radio amiche, internet, poster nei negozi di biciclette, adesivi da attaccare nei pali dove sono legate le bici... e si occupa lungo il percorso la carreggiata per intero, per la gioia degli automobilisti che la prossima volta prenderanno anche loro la bicicletta e si uniranno alla Massa; e niente odio per loro, ma far vedere a tutti quanto è bello ridere e girare in bici lungo la città.

14.9.06

la massa critica!



la bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano.

utilizzatela al posto della macchina, per i vostri spostamenti quotidiani; fino a 5 km (o più) chiunque ce la può fare, basta provare.

quindi, abitando in città, la macchina rimane molto di più a occupare e appuzzolire il garage, e magari verrebbe anche un po' voglia di sbarazzarsene.

così si può pure ricominciare a prendere la frutta e la verdura dal fruttivendolo in centro, anzichè nel supermercato in periferia dove la frutta e la verdura costano anche di più e sono meno buone e anche belle confezionate con il cellofan.

chi, come me, abita a Cavanella d'Adige può prendersi i fanalini davanti e dietro e attaccarli nella sua bici da corsa e andare anche la sera fino a Rosolina a trovare Daniele, Francesca e Giulia (Paolo è in Inghilterra), e poi può andare con Daniele e la bici di sua sorella con la dinamo fino a Loreo, da Marco e Eleonora. E se devo fare le prove con loro, mi metto la custodia della chitarra sulle spalle. E il pomeriggio potrbbe andare in biblioteca a Chioggia, attaccare la bici a un lampione con la catena, e salire in aula studio.

altrochè viaggio in aereo a sciarm el sceìk!

www3.inventati.org/criticalmass

www.massacriticatorino.it

5.4.06

Pasolini e l'industrializzazione


"Per mezzo della televisione, il Centro ha assimilato a sè l'intero Paese, che era così storicamente differenziato e ricco di culture originali.
Ha cominciato un'opera di omologazione distruttrice di ogni autenticità e concretezza.
Ha imposto i suoi modelli: che sono modelli voluti dalla nuova industrializzazione, la quale non si accontenta più di un , ma pretende che non siano concepibili altre ideologie che quella del consumo."

P. P. Pasolini, "Acculturazione e acculturazione, Corriere della Sera 9/12/1973

19.2.06

equo e solidale: meno consumo, più sobrietà

Su "Azione Nonviolenta" di novembre 2005, c'era un articolo interessante di padre Alex Zanotelli intitolato: "Ripensare il commercio equo e solidale: meno consumo e più sobrietà".

Parte del pezzo si concentrano sul paradosso della presenza di prodotti del CES (comm. equo e sol.)nei supermercati:
-il prodotto equo e solidale nella grande distribuzione porta ad un aumento dei volumi di vendita, non accompagnati ad una adeguata sensibilizzazione dei cittadini; ci si dimentica che il CES è nato per favorire una presa di coscienza orientata al cambiamento del sistema commerciale internazionale.
-Inoltre il CES ora prospera nei fatturati ma è poco presente nelle azioni politiche.
-E ancora: il CES non dovrebbe essere uno stimolo a consumare di più, ma dovrebbe invitare ad uno stile di vita più sobrio che portia diminuire i consumi.
-La dimensione della bottega è fondamentale perchè permette di sperimentare relazioni umane e fraternità, opponendosi alla logica massificante e consumista del supermercato.
-Il sud del mondo non ha bisogno arrivino più soldi, ma di un cambiamento del sistema commerciale, che lo porti ad essere autonomo dal nord.

www.nonviolenti.org

10.2.06

"Sobrietà", Francesco Gesualdi, Feltrinelli 2005

Come uscire dal modello consumista occidentale? Quale strada percorrere?
Per Gesualdi è necessaria un'altra concezione del lavoro e della ricchezza e della solidarietà collettiva, per costruire un'altra società capace di coniugare SOBRIETA', PIENA OCCUPAZIONE e DIRITTI FONDAMENTALI PER TUTTI.

Questo attraverso:

1. ECONOMIA LOCALE (anzichè globale, in cui le comunità sono in rapporto col proprio territorio);

2. PARTECIPAZIONE DIRETTA AI SERVIZI (forme di governo locale più partecipate e democratiche che favoriscano l'economia locale, garantendo stabilità all'economia pubblica anche quando quella globale è in crisi);

3. RISCOPERTA DEL FAI-DA-TE (come oppotunità di lavoro che non ha bisogno di accrescere i consumi altrui).

Dobbiamo avere il coraggio e la responsabilità di pensare all'alternativa.
L'alternativa è la sobrietà equa e solidale.

www.cnms.it

1.2.06

Alex Langer (1946-1995)


Fu insegnante, giornalista, europarlamentare col movimento dei Verdi.
Chiedendosi come potrebbe avvenire la "riconversione ecologica" della nostra società, rispondeva che solo un mutamento radicale delle nostre abitudini sociali e culturali renderebbero possibili, e desiderabili, cambiamenti della società in senso "ecologico".
Il motto olimpico "citius, altius, fortius" (più veloce, più forte, più alto) che sintetizza oggi la nostra quotidianità, dovrebbe essere sostituito con "lentius, prufundius, suavius" (più lento, più profondo, più dolce).
Solo con diversi valori e abitudini potremo cambiare la società. Norme singole sono di scarso valore.

18.1.06

meno automobili! PIU' GOKIBURI!

Utilizziamo meno l'automobile! Facciamo più giri in bicicletta! facciamo più corse a piedi! Andiamo a trovare la nostra cara nonna e chiaccheriamo un po' con lei! Facciamo la pizza! Facciamo la pasta all'uovo! Poi andiamo tutti a casa di Gokimarco o a casa mia in treno, o in bici, e dormiamo lì. Potremo suonare tutti assieme ai GOKIBURI! Ci dovremo accontentare del divano o del sacco a pelo, ma la macchina l'abbiamo lasciata a casa, ci siamo divertiti un sacco, niente stress da traffico e panza piena!
E se proprio dobbiamo utilizzare la macchina, facciamolo per andare a vedere un concerto dei GOKIBURI!

VELOrution!
http://www.tmcrew.org/eco/bike

17.1.06

basta crescita!


L'economia deve sempre crescere, per generare ricchezza (economica).
E per crescere economicamente, dobbiamo produrre sempre di più.
Per produrre sempre di più, necessitiamo di sempre maggiori risorse.
La crescita, quindi, è potenzialmente infinita.
La terra invece, ha dei limiti: le risorse terrene, perciò, non sono infinite.
E allora fino a quando la terra potrà reggere lo sviluppo economico?
Non ancora per molto.
Quindi non dobbiamo più cercare di crescere, ma di decrescere economicamente.
E come?

I punti principali sono:

-SOBRIETA' nei consumi;
-AUTOPRODUZIONE di beni;
-CONVIVIALITA'.

La discussione continua.


http://www.decrescita.it/

Aspetto commenti.