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Anche questo libro, ora pubblicato da Boroli Editore, l'ho preso in prestito a Ferrara (stavolta nella biblioteca di lettere).
Tra le altre cose, dice che quando un mezzo di trasporto è troppo potente non libera da vincoli, ma ne crea di nuovi.
Per esempio l'automobile ci permette di percorrere grandi spazi in poco tempo, ma accellerando i tempi noi vogliamo fare più cose,e anzichè avere molto più tempo ci ritroviamo uccisi dallo stress, e vogliamo fare sempre di più.
Invece un mezzo conviviale, come lo è la bicicletta, va tanto veloce in base a quanto pedaliamo, e comunque non ci rende alieni dallo spazio e dal tempo come fanno invece i mezzi alienanti come l'aereo o l'automobile.
http://www.altraofficina.org/ivanillich
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